Autunno, il tempo per ascoltarsi
L’equinozio di Settembre ha segnato la fine dell’Estate e l’inizio dell’Autunno.
È quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui la nostra stella maggiore si trova allo zenit dell’equatore.
Nell’emisfero boreale il Sole scende sull’orizzonte mentre nell’emisfero australe sale sull’orizzonte.
Nel nostro emisfero, quello boreale, il Sole raggiunge la sua massima ‘discesa’ sull’orizzonte il 21 dicembre, quando cambieremo nuovamente stagione e arriverà l’inverno, nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno.
Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno.
L’autunno ha da sempre rappresentato un momento cruciale e di passaggio non solo stagionale; è anche un tempo di bilanci e di riflessioni nella vita di ognuno di noi. È un tempo che induce al raccoglimento, alla meditazione favoriti dal buio che diventa un alleato. Una dimensione in cui ascoltare e ascoltarsi senza fretta, con la lentezza che caratterizza questi mesi in cui i ritmi della natura sembrano fermarsi ma che stanno in realtà prendendo vigore per un rinnovato ciclo, in una continuità che non conosce sosta e che comporta sempre una nuova evoluzione.
Legato a questo periodo dell’anno è il mito di Demetra, dea della fertilità, e di sua figlia Persefone (Cerere o Proserpina per i latini). Persefone fu rapita da Ade re degli inferi. La madre Demetra, nel lungo viaggio alla sua ricerca, si fermò a Eleusi, dove fu confortata dalla figlia del re e poi condotta al palazzo con tutti gli onori. In segno di riconoscenza Demetra donò al re un chicco di grano, fino ad allora sconosciuto ai mortali, dando così inizio all'agricoltura. Demetra, come segno di lutto e fin quando non riebbe sua figlia, impedì il germogliare delle sementi e delle piante e rese sterile la Terra. Zeus allora permise a Persefone di tornare ma non definitivamente, bensì per sei mesi all'anno. Quando Persefone torna sulla Terra questa risorge, ed ha inizio un nuovo ciclo con la primavera.
Proprio per attirare la benevolenza delle forze invisibili che governano la fertilità del suolo sono ancora oggi numerose le usanze che si tramandano nelle campagne. Ad esempio lasciare qualche spiga sul terreno al termine dell’ultimo raccolto di Agosto, non consumare l’ultimo covone o spargere un po’ di cereali nel granaio mentre si mettono da parte le provviste.
Connessa ai significati dell’Equinozio e dell’autunno è anche la festa dell’Arcangelo Michele che si celebra il 29 settembre. L’Arcangelo Michele è legato alla forza solare e alla luce, rappresenta la volontà necessaria per affrontare ed attraversare il buio della stagione fredda quando la Natura sembra abbandonare le sue forze e l’oscurità prevale sulla luce rendendo tutto incerto.
Viviamo quindi l’Autunno per celebrare noi stessi; passeggiamo in un bosco ricoperto dalle foglie che hanno abbandonato i rami, respiriamo l’aria pungente, scaldiamoci le mani con una bevanda calda, leggiamo un buon libro e ringraziamo l’universo per quanto abbiamo, certi che un nuovo ciclo ci vedrà più forti e consapevoli così come la Natura rinasce più forte e rigogliosa ogni anno.